giovedì 21 maggio 2009

Formazione in area ICT I primi 10 anni delle Cisco Networking Academy: un aggiornamento per gli instructors, 19 maggio

di Valeria Gasperi
Reggio Emilia - Il numero di persone e, soprattutto, di aziende che si affacciano al networking, l’insieme dei sistemi di connessione tra i personal computer, cresce vertiginosamente, mentre sembtano
essere sempre più esigue le risorse umane qualificate per la
progettazione, la realizzazione, l'implementazione e la
manutenzione di una rete.
Nel 1999, la multinazionale Cisco Systems ha avviato un
programma no-profit proposto ai Centri di Formazione
Professionale, Scuole Superiori, Università ed Enti Pubblici, con
l'obiettivo di attivare una formazione qualificata e certificata sulle
tecnologie di rete. Nella ricorrenza del decimo anniversario di
partecipazione al Cisco Networking Academy, l'Istituto
formazione operatori aziendali, insieme CATC Consorzio Elis e
Cisco propone una giornata di formazione

http://www.popolis.it/SezioneEspansa.aspx?EPID=1!0!0!500!51915!

mercoledì 20 maggio 2009

Italia e Banda Larga, connubio impossibile?

Il digital divide, termine con il quale si indicano le differenze in termini di possibilità di accesso alla rete offerte a cittadini di diverse regioni territoriali, è in Italia su valori del 12%, il che significa che ben 7,5 milioni di italiani non hanno a disposizione un collegamento a banda larga per navigare, leggere email, accedere ad informazioni in maniera tempestiva e utilizzare servizi di pubblica utilità.

Queste informazioni emergono dal rapporto sulla banda larga commissionato dal sottosegretario allo Sviluppo economico Paolo Romani all´esperto Francesco Caio. Continuando la lettura si arriva a capire che l´Italia è uno dei Paesi europei con il più basso tasso di diffusione dei collegamenti DSL.

Secondo l´esperto i problemi si sono avuti nel triennio dal 2005 al 2008 quando in Italia gli investimenti per le reti in fibra ottica hanno visto un drastico ridimensionamento, al contrario di quanto accadeva in Europa.

Per recuperare terreno o addirittura porsi come eccellenza fra i Paesi dell´Europa, Caio propone più possibilità. Anzitutto i gestori potrebbero - con un minimo investimento non superiore agli 1,3 miliardi di euro e magari usufruendo dei fondi del disegno di legge 1082 - rendere disponibile una connessione da 2 megabit al 99% degli italiani sfruttando sia connessioni DSL che Wi-Fi.

Qualora si volesse invece ottenere un risultato da "fiore all´occhiello" sarebbe necessario un intervento dello Stato che dovrebbe non solo apportare investimenti ma anche creare occupazione ed accelerare lo sviluppo. L´idea sarebbe quella di creare un´azienda rete nazionale che gestisca le connessioni di fibra ottica e cavi di rame lasciando ai privati l´iniziativa verso i clienti finali. In questo caso l´investimento calcolato salirebbe a 10 miliardi in 5 anni da utilizzare per costruire la rete in fibra ottica e ottenere il risultato portare connessioni molto veloci a 100 città per 10 milioni di famiglie.

Ovviamente ci sono anche altre possibilità dove l´intervento pubblico è previsto in maniera meno massiccia ma i risultati che si ottengono sono meno importanti andando ad offrire una copertura via via inferiore.

Fonte: wikileaks.org

http://www.dinoxpc.com/News/news.asp?ID_News=16961&What=News&tt=Italia+e+Banda+Larga%2C+connubio+impossibile%3F